La vita inizia anche a 40 anni
5 Ottobre 2013“…Alla fine del liceo, gli sparuti compagni (ben poco amici) si sono come d’incanto volatilizzati… l’incontro con “La Strada per l’Arcobaleno” è stato di capitale importanza, spingendolo a uscire dal suo guscio… grazie anche agli inevitabili aiuti e indirizzamenti che gli sono stati forniti…”
Alla fine del liceo, gli sparuti compagni (ben poco amici) di E., che oggi ha 41 anni, si sono come d’incanto volatilizzati. Ognuno avrà avuto i propri buoni motivi, ma questo allontanamento ha lasciato noi tutti molto delusi. Da quel momento la “vita sociale” di Edoardo si è svolta tra l’ambiente di noi genitori e dei nostri pochi amici, qualche amico di sua sorella minore e della sua famiglia, e alcuni contatti sviluppati nel mondo degli appassionati del genere musicale preferito, fino alla conoscenza diretta di alcuni musicisti di quel ramo.
Tuttavia, fino a poco tempo fa la principale fonte di socialità per Edoardo è stato l’ambiente di lavoro. Non sarà mai sottolineato abbastanza che l’inserimento delle persone svantaggiate nel mondo del lavoro comporta anche questo fondamentale aspetto.
Non sono mancati momenti di crisi con somatizzazioni più o meno intense, in particolare con acutizzazioni dei malesseri dovuti alla sindrome di Chiari. Finalmente, l’utilizzo dei Social Network ha apportato un aspetto normalizzante della situazione, con l’allacciamento dei più diversi contatti.
Per questo, l’incontro con “La Strada per l’Arcobaleno” è stato per E. di capitale importanza, spingendolo a uscire dal suo guscio -che ha anche evidentemente risentito della nostra caratteristica “genovesità” assai musona e della assillante attenzione di noi genitori, oltre che della purtroppo inesistente “offerta” locale .
E. ha capito che si può viaggiare da soli sul treno (per la prima volta) e in aereo senza troppe complicazioni, e che può sviluppare qualche aspetto della vita senza troppo coinvolgimento da parte nostra, nei limiti del possibile.
Gli incontri e i soggiorni sono stati molto produttivi. Con E. abbiamo pur visitato alcune città e località europee e girato quasi tutta l’Italia, compresi molti soggiorni in varie zone della Sardegna. Tuttavia, l’ultimo periodo passato nell’isola con l’Associazione è stato molto vantaggioso per lui, grazie anche agli inevitabili aiuti e indirizzamenti che gli sono stati forniti.
Si è trovato bene in albergo, nonostante alcune difficoltà che ha imparato a superare; ha fatto tesoro delle conoscenze personali che ha acquisito. I bagni in piscina in compagnia sono stati divertenti: persino il piccolo incidente al piede viene ricordato come un aspetto di quel che inevitabilmente può accadere, in casa come fuori. E’ stata ovviamente determinante l’opera degli Accompagnatori per le difficoltà più evidenti (bagagli, attese, barriere).
Ormai, le attività de “La Strada” sono per lui irrinunciabili, a meno che impegni pressanti non lo costringano altrimenti.
P. S., col beneplacito di E.